APPROFONDIMENTI

Come gestire i rifiuti sul posto di lavoro?Indietro

I rifiuti vengono classificati, in base all’origine, in urbani e speciali  e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in pericolosi e non pericolosi. I rifiuti non pericolosi prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico sono assimilabili agli urbani e pertanto possono essere conferiti all’ordinario servizio di raccolta dei rifiuti urbani. I rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, devono essere smaltiti come rifiuti speciali attraverso smaltitori autorizzati.
 

La raccolta differenziata


La raccolta differenziata in Italia è raddoppiata nell'arco degli ultimi 10 anni. Secondo un recente rapporto sui rifiuti urbani redatto dall’Ispra – l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - si è passati dal 28,5% del 2006 al 52,5% del 2016. Anche le aziende possono contribuire al miglioramento della raccolta differenziata attraverso la formazione ed il coinvolgimento del personale proprio personale e predisponendo un luogo di lavoro dotato di idonei raccoglitori per la suddivisione dei rifiuti.
Tra gli oneri in capo alle aziende vi è il pagamento della tassa comunale sui rifiuti. Quest’ultima  è dovuta da chiunque occupi o detenga locali ed aree scoperte a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio di raccolta dei rifiuti è istituito ed attivato. La tassa viene corrisposta in base a tariffe per mq. differenziate per destinazione d'uso dei locali e delle aree. E’ possibile beneficiare della detassazione dei locali che producono rifiuti speciali non assimilati agli urbani facendo apposita richiesta all'Ufficio Tributi del proprio comune.

 

 

Rifiuti speciali


L’azienda deve provvedere allo smaltimento dei rifiuti speciali che devono essere classificati attraverso un codice a 6 cifre, denominato codice CER, che dipende dalla fonte che genera il rifiuto. In funzione alle sostanze contenute nel rifiuto, lo stesso può essere classificato come rifiuto pericoloso o non pericoloso.
I produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e le imprese industriali ed artigianali che producono rifiuti speciali non pericolosi, sono soggette alla tenuta di un registro di scarico, un documento nel quale sono riportati i dettagli di tutti i carichi e degli scarichi di rifiuti.
Per tutti i rifiuti pericolosi e per i rifiuti caratterizzati da codice CER a specchio, la cui qualifica (pericolosi o no) dipende dall'accertamento delle proprietà di pericolo, devono essere sottoposti ad un’analisi preventiva per determinarne le caratteristiche di pericolo da assegnare.

 

 

 

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Riferimenti normativi
D.Lgs 152/2006 e smi